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Come il Metodo Feldenkrais allevia ansia e stress

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Spesso mi viene chiesto come il Metodo Feldenkrais allevia ansia e stress. Lavorare sulla percezione è un lavoro sul corpo e sulla mente e entrambe acquisiscono efficienza e flessibilità.

Lo stress e l’ansia che avvertiamo in certi momenti della nostra vita sono sensazioni di impotenza che proviamo perché sentiamo di non avere alternative nell’affrontare una certa situazione.

I  nostri stati emotivi sono strettamente connessi all’organizzazione corporea. Inconsciamente il tono muscolare si modifica e così ci accorgiamo di provare delle emozioni. Ogni volta che proviamo un’emozione c’è una nuova organizzazione corporea.

Se immaginate di essere spaventati, subito sentirete parti di voi che si contraggono, se vi immaginate in collera, le sensazioni corporee mutano, al contrario la felicità suscita maggiore morbidezza e apertura nel torace, nel respiro, nelle braccia. Le esperienze emotive incidono e plasmano il corpo.

Grandi traumi o stress continuativi creano delle contrazioni che possono diventare compulsivi, tanto che tensioni e contrazioni diventano parte di noi e non vengono neppure più avvertite.

Un altro effetto dell’ansia e dello stress è la sensazione di essere frantumati, come di non avere confini e non avvertire di essere sostenuti dal terreno. È legata alla paura di cadere, una delle più arcaiche che abbiamo e subito annulla il senso di benessere e sicurezza.

Su questo tema ho anche fatto un video, che potete guardare In 5 minuti – gestire l’ansia

Come il Metodo Feldenkrais allevia ansia e stress: sentirsi centrati

Se ci si allena a percepire il proprio centro e il sostegno dello scheletro, l’ansia diminuirà.

Si impara in altre parole a percepire un supporto saldo e sicuro che ci tiene ancorati a terra.

Questo non è tutto, nelle lezioni si impara a osservare e scoprire quelle parti che “tengono” costantemente e che riproducono in sottofondo lo schema corporeo dell’ansia o dello stress.

Le lezioni di Consapevolezza attraverso il movimento e di Integrazione Funzionale permettono di chiarire ciò che si sta facendo, interrompendo così quegli schemi motori che riportano all stress e all’ansia. Cambiando il modo di muoversi si trovano nuovi modi di reazione alle circostanze, la sensazione di leggerezza e quiete permette di pensare e agire in modo diverso.

Il respiro si libera, il diaframma, spesso bloccato, vibra con facilità facendo sentire tutta la forza e il sostegno del nostro centro.

La percezione e il contatto con il nostro corpo, con il nostro movimento diventano punti di partenza e di arrivo del superamento di quegli schemi limitanti che ci provocano costanti microlesioni

Puoi anche leggere Postura ed emozioni 

La paura di affrontare un percorso di percezione di sé

Molte persone non sentono di avere il tempo da dedicare all’entrare in contatto con se stessi. Ma penso che vada oltre la preoccupazione che ci siano cose semplicemente più importanti da fare.

È molto facile avere paura di ciò che si può sperimentare e percepire. Si ha paura delle sensazioni, dei pensieri che possono emergere. Si teme di sentire e non sopportare tutta tutto lo stress di cui ci si è caricati.

Il fatto però è che quelle tensioni sono già nel nostro corpo, sono già presenti, sia che troviamo lo spazio per percepirle sia che cerchiamo di annullarle, ignorandole con il rischi di stare peggio.

Queste paure sono comprensibili, è difficile guardare quello che ci fa soffrire. La meravigliosa notizia però è che più si crea un’abitudine a percepirsi, ad ascoltarsi più quell’ansia tende a svanire e ci si sente più centrati.

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Valentina De Giovanni

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