Perché il Metodo Feldenkrais è Mindfulness in movimento? Si è soliti pensare che la consapevolezza sia di competenza della meditazione e che questa si pratichi da seduti, o al massimo sdraiati. Jon Kabat-Zinn definisce la mindfulness come “prestare attenzione in un modo particolare: volontariamente, nell’istante presente e senza giudizio” Sebbene la meditazione seduta sia forse una delle vie più note per esplorare la consapevolezza, ce ne sono altre e il Metodo Feldenkrais® ne è un esempio.
Premetto che io medito tutti i giorni e che per me è imprescindibile dalla mia pratica di insegnante del Metodo Feldenkrais. In entrambi i percorsi la nostra essenza di esseri umani è al centro, senza giudizio.
Mindfulness e Metodo Feldenkrais
Della mindfulness si è molto parlato e tutti hanno un’idea più o meno corretta di ciò che è. Per il Metodo Feldenkrais non c’è la stessa chiarezza. Non si riesce in modo intuitivo a collegare la consapevolezza al movimento. Muovere il corpo significa generalmente fare esercizio fisico e null’altro. In realtà il Metodo Feldenkrais è una modalità estremamente piacevole e veloce per entrare in contatto con la parte più profonda di noi. Ci si riconnette, in modo gentile e rispettoso a se stessi.
Personalmente vedo molte affinità tra la mindfulness e il Metodo Feldenkrais. Sono entrambi dei percorsi che nascono da esigenze e bisogni personali, spesso da difficoltà. Se esistesse un “muscolo della consapevolezza”, direi che sia il Metodo Feldenkrais che la meditazione sono strumenti per rafforzarlo.
Il processo si innesca da un bisogno, un dolore fisico per il Metodo Feldenkrais o da stati di stress per la mindfulness, per poi scoprire come in entrambi i casi i benefici sono di ampia portata. Le persone sentono di essere più creativi, pensare in modo più chiaro, di essere meno reattivi nei conflitti e di sentirsi fisicamente più spaziosi e aperti.
Molte delle persone che si avvicinano al Metodo Feldenkrais hanno dolori o limitazioni fisiche. Durante le lezioni esplorano attraverso movimenti attivi e non abituali cosa significhi muoversi con facilità ed efficienza. Cambia la qualità dei movimenti che diventano piacevoli e fluidi. Il miglioramento ha come diretta conseguenza l’attenuarsi o lo scomparire del dolore, si riconoscono le tensioni inutili e abitudini di movimento inefficienti che portano a stati di malessere.
Moshe Feldenkrais considerava il suo lavoro come un modo per ottimizzare il potenziale umano, partendo dal punto in cui ciascuno è.
Durante una lezione di Feldenkrais, il movimento è usato come veicolo per la consapevolezza, proprio come il respiro usato nella meditazione. Viene chiesto di prestare attenzione alla sensazione dell’azione, nel momento presente e senza giudizio.
Posso dire dunque che, nella sua essenza, il Metodo Feldenkrais permette di conoscere meglio se stessi, non solo trasformando gli esercizi corporei a cui siamo abituati in momenti di esplorazione e osservazione di come ci muoviamo. Apprendiamo a riconoscere tutti i gesti e i pensieri limitanti che ci mantengono nel dolore o che non ci fanno progredire. Impariamo a darci un’altra possibilità. Sia nel Metodo Feldenkrais che nella mindfulness impariamo a stare di fronte a noi stessi e ad accettarci per quello che siamo.
Per questo mi piace dire che il Metodo Feldenkrais è Mindfulness in movimento.
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