Per aumentare la capacità respiratoria il Metodo Feldenkrais è molto di più di un esercizio
Le difficoltà
In rete spesso si cercano esercizi respiratori, sopratutto per la respirazione diaframmatica perché molte persone sentono di avere delle difficoltà.
Il respiro è un atto vitale, essenziale ed è uno dei primi campanelli d’allarme quando c’è qualcosa che non va. Durante le lezioni spesso ripeto che il respiro è il nostro termometro. Quando ci sforziamo si ferma.
Quando si è stressati spesso senza accorgersi si contraggono i muscoli tra le coste nella cassa toracica. Il respiro si ferma solitamente nella parte alta del torace e via via che si mantiene questa abitudine motoria, la flessibilità del collo, del tronco, della bassa schiena si riduce causando ulteriori difficoltà.
Non a caso si usa l’espressione “sentirsi con il fiato corto” per indicare un momento in cui si è stanchi e con poche risorse psico-fisiche.
Ci sono persone che non riescono a portare l’aria nella pancia o viceversa nella parte alta del torace. Moltissimi sono inconsapevoli di come il respiro muova sterno e coste non solo davanti ma anche dietro nella schiena e nei fianchi.
La capacità polmonare e gli esercizi respiratori
Non utilizzare la piena capacità polmonare è comune a molti. Nei polmoni si stima che l’essere umano possa mobilizzare ( far entrare e uscire) dai 3,5 ai 7 litri d’aria ma che mediamente ne venga scambiato a ogni respiro circa mezzo litro. Una differenza notevole!
Tantissimi sono i consigli che si trovano in rete per migliorare la propria respirazione. Si tratta solitamente di respirazioni profonde o ritmate, che servono al rilassamento, come aiuto contro lo stress e l’ansia.
Per aumentare la capacità polmonare, si indicano poi tutte le attività aerobiche come camminare, correre, pedalare.
Tutte queste indicazioni sono utili ma non risolutive se non si “sa come respirare”, nel senso che non si riescono a cambiare quegli schemi motori automatici che si mettono in atto e che sono sempre gli stessi.
Il respiro è un modo per entrare in contatto con se stessi
Anche a meditazione si basa sul respiro.
È usuale spiegare la meditazione come il modo per conoscere se stessi.
Il respiro è un mezzo potente perché permette di sentire in un modo diverso il corpo e ancorandosi al ritmo dell’inspirazione e dell’espirazione, la mente si placa. Si percepiscono grazie all’aria i propri confini e si impara a osservare senza giudicare, non c’è un obiettivo da raggiungere, risultati da perseguire.
L’effetto è liberatorio oltre che rilassante.
Io solitamente offro a chi frequenta i miei percorsi di Metodo Feldenkrais anche percorsi di meditazione. Ritengo che siano due modalità di attenzione e consapevolezza che si integrano perfettamente.
Perché il Metodo Feldenkrais è diverso dagli esercizi respiratori
È sorprendente come il Metodo Feldenkrais insegna a respirare a pieni polmoni in modo delicato e senza forzare.
Non si tratta come al solito di veri e propri esercizi respiratori ma un modo per esplorare in modo delicato e rispettoso la propria capacità polmonare e tutte le parti del corpo che vengono coinvolte nel respiro.
In questo modo non si esegue un movimento meccanico e magari non chiaro ma si diventa realmente consapevoli di cosa accade nella respirazione.
Il Metodo Feldenkrais insegna a respirare perché si diventa consapevoli a poco a poco del movimento del diaframma e dei degli spazi che l’aria può riempire senza forzare.
Si scopre come il respiro muove le coste, lo sterno la meravigliosa e piacevole sensazione di espandere il respiro nella schiena e come può riempire la pancia.
Puoi provare piccole esplorazioni corporee sul mio canale Youtube:
Le lezioni che coinvolgono il respiro sono innumerevoli, anzi si può dire che se non è il protagonista centrale, gioca sempre un ruolo da comprimario. Non si può prescindere dalla respirazione anche se si sta lavorando sull’equilibrio o sull’appoggio dei piedi a terra. Se provate infatti a stare con un piede solo trattenendo l’aria dentro di voi, sarà molto più difficile che farlo lasciando la fluire liberamente.
Quando si trattiene c’è sempre sforzo e fatica, per questo è essenziale lavorare sul proprio respiro e sopratutto diventare consapevoli di quando si blocca, per poterlo riattivare e acquistare nuove energie.