Consapevolezza Attraverso il Movimento, Fioritura

Postura ed emozioni

postura emozioni

La nostra postura è connessa alle nostre emozioni, non c’è dubbio che oggi le neuroscienze stanno sempre più dimostrando come ciò che proviamo emotivamente si riflette in tutte le manifestazioni del nostro essere.

Ad esempio, davanti a una sfida o un dovere da compiere l’intima sensazione di sofferenza o  di frustrazione ci porta verso un atteggiamento di sconforto. In una certa misura ci diamo per sconfitti. È un cortocircuito emozionale che porta all’errore. Gli scienziati come la dottoressa Lucangeli si stanno occupando dell’emozione dell’errore in ambito scolastico, trovate tanti spunti sull’argomento in rete.

L’apprendimento però non è solo cognitivo ma anche somatico ed è quello di cui io mi occupo da più di dieci anni. Da sempre so come la percezione del dolore fisico o emotivo si riflette sulla postura e il portamento di ciascuno di noi. Nessuno escluso.

Basti pensare a quando si ha male in qualche punto del corpo, l’andatura non è la stessa. Oppure è facile accorgersi dello stato d’animo di una persona che conosciamo bene, solo vedendola camminare. Qualcosa ci rivela l’emozione che sta provando. Qualcosa nel tono dei muscoli o nel respiro, in altre  parole nella postura e nel portamento.

Vorrei farvi un altro esempio che solo apparentemente non ha nulla a che vedere con il mio lavoro.

Vi ricordate di quando avete avuto un forte mal di denti? Alcuni fortunati non hanno avuto l’occasione di sperimentare un dolore che inficia tutto il resto. La mente è offuscata e il corpo è solo lì in quel dolore.

Questo è un classico esempio come noi  percepiamo con il nostro tutto. Io sento con l’intero me, soffro e gioisco con il mio intero.

Il modo in cui ci muoviamo, la nostra postura e il nostro portamento non sono da meno. Una volta ho sentito dire che le emozioni si nascondono nei muscoli. È un’espressione poetica che rivela quell’intima connessione di mente e corpo di cui si parla tanto ma che ancora non abbiamo interiorizzato.

La buona notizia è che le abitudini motorie che abbiamo acquisito possono cambiare.

 Come è possibile cambiare postura, partendo dalle emozioni?

Abbiamo visto che la postura e le emozioni sono collegate, alle volte però non c’è una banale immediatezza, triste= spalle ricurve – felice= petto in fuori.

Questa è una generalizzazione troppo estrema e superficiale. Sono senz’altro innumerevoli e complessi i fattori che ci portano ad assumere una postura piuttosto che un’altra.

Nelle mie lezioni io tengo sempre conto di questi aspetti, tanto che una delle strategie principali che portano al cambiamento è il creare delle condizioni di neutralità. Ciò significa porre i miei allievi in un atteggiamento libero da giudizi, in cui possano tirar fuori tutto il loro potenziale in un ambiente sereno e calmo.

Lavorare sulla postura significa creare un ambiente neutro che dia la possibilità di esplorare e apprendere senza giudicarsi.  Quando emerge la valutazione si ritorna con facilità a quelle emozioni negative di cui parlavamo all’inizio: “Sono brutta” “Non sono capace” “Sono goffa” “Sono rigida”.

Le mie lezioni portano dolcemente a osservarsi in modo libero. Di fronte a una fatica, non emerge il “Non sono capace” ma la domanda “Come posso fare per raggiungere questo obiettivo?”

Ancora una volta stiamo parlando di postura, di corpo ma le emozioni sono intimamente connesse. Si percepisce come mente e  corpo siano realmente fuse.  Il continuo scambio d’informazioni  tra sistema nervoso e muscoli può variare al variare della percezione del mondo interiore e di quello esterno.

Il processo di osservarsi senza giudizio che appare tanto difficile nell’ora di lezione diventa naturale. Inizia così un viaggio meraviglioso dentro di sé, in modo nuovo e inaspettato. La postura cambia perché il corpo ritrova la naturale capacità di riposare, di lasciare andare. Si riscoprono parti entrate nell’oblio e connessioni potenzianti del movimento.

Ti invito a prestare attenzione a come ti muovi, ai tuoi gesti quando sei triste o felice e serena. Osserva le spalle, il respiro, dove va lo sguardo. Ti accorgerai che le sensazioni fisiche sono diverse. Puoi raccontarmelo se vuoi, qui sotto o scrivermi.

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