Apprendimento, Fioritura

La visualizzazione dell’obiettivo modifica la postura

obiettivo modifica postura

La visualizzazione dell’obiettivo che si vuole raggiungere, modifica anche la postura.  

Si può anche dire il contrario, una postura più flessibile agile porta a nuovi traguardi. Si parla tantissimo di visualizzazioni, nelle meditazioni sono molto utilizzate e anche i life coach spesso invitano a vedersi raggiungere i propri scopi tra 5 o 10 anni.

Se vi è capitato di farequeste sessioni simili, vi sarete accorti che la vostra postura era diversa, probabilmente più eretti e con un senso di leggerezza. La nostra postura è influenzata da innumerevoli i fattori ed è ormai noto la natura multisensoriale dell’equilibrio.

In un passo molto interessante de Lo straordinario potere dei nostri sensi di LD Rosenblum si tocca il tema di come la messa a fuoco di un obiettivo influisce sulla postura. Si citano alcune ricerche che hanno dimostrato come la postura sia influenzata da innumerevoli stimoli e che nessun senso, neppure il più periferico lavora da solo. I ricercatori hanno osservato che anche solo la vista influisce sulla percezione della nostra posizione. Immaginiamo di entrare in una stanza molto piccola, come un armadio a muro di dover stare fermi al centro con lo sguardo rivolto in avanti. Se le pareti cominciano a oscillare, anche noi cominceremo a ondulare, sebbene il pavimento sia fermo. Quello che vediamo condiziona il modo in cui stiamo in piedi. Si è osservato anche che stare bendati in una stanza e ascoltare dei suoni, la postura cambia sia in relazione alla direzione da cui i suoni arrivano o il tipo di suoni. Suoni che percepiamo andare avanti e indietro, ci danno l’illusione di spostarci in avanti, soparatutto se sono accompagnati da una sensazione tattile, come una sedia che vibra ( ma che non si sposti).

Leggendo questo passo ho pensato che quotidianamente nel mio studio  ho la conferma di come la percezione di sé e il lavoro sul proprio corpo determina l’auto-immagine  e il cambio di postura. Un banale luogo comune è che chi è accasciato su se stesso, con le spalle ricurve è introverso e infelice e chi dritto è  sicuro di sé e sereno. Sebbene sia un errore generalizzare è sicuramente vero che il modo in cui percepiamo noi stessi si riflette in come ci muoviamo.

Pensate solo alla presenza che emanano i grandi yogi o molto più semplicemente a quella di una persona che si sente in uno stato di grazia e serenità. Forse a tutti voi è successo almeno una volta. È una sensazione di apertura, leggerezza e forza allo stesso tempo. Possiamo registrare delle sensazioni fisiche nuove ma a lungo andare è l’auto-immagine di noi e di cui non siamo costantemente consapevoli, che determina  la nostra postura.

Cambiare la modalità di muoversi cambia la modalità di pensare

È quello che faccio con il Feldenkrais. L’obiettivo che perseguo è quello di far percepire alle persone il loro personalissimo modo di muoversi, di usare la forza e il respiro. Raffinare le percezioni fisiche porta a un cambiamento mentale del modo in cui ci si vede e nel modo di agire. Non solo cambia la modalità di muoversi, camminare, stare seduti. Cambia il modo di pensare o meglio si trasforma la modalità di reagire agli stimoli esterni.

Il segreto è semplicemente quello di RI-connettersi. Io amo dire che si acquistano strategie corporee di resilienza quotidiana.A Bergamo una mia allieva artigiana che lavora moltissimo con le mani, dopo aver iniziato un percorso di consapevolezza corporea con me, si è accorta di usare meno forza e ottenere lo stesso risultato. Pur non avendo noi lavorato direttamente sulle mani, il suo modo di agire era cambiato, aveva trovato nuove modalità più semplici di movimento. Non è solo una questione fisica. Era ormai allenata a chiedersi come poteva rendere la situazione più piacevole e facile.

Cosa puoi fare tu subito?

Imparare da soli a percepirsi e migliorare la postura è come stare in una grande stanza completamente buia che non si conosce, senza avere una guida.

Tu puoi in ogni caso  fare subito qualcosa.  Ecco i miei consigli

  • Una semplice osservazione: quando sei seduta o in piedi per molto tempo oppure stai facendo uno sforzo fisico, cerca di osservare come ti senti. Dove percepisci dei blocchi o delle tensioni. Forse non sai descrivere ciò che percepisci con parole esatte, non temere. È normale. Prova ora a cambiare qualcosa, un modo diverso di portare il peso a terra, chiediti come puoi usare diversamente il bacino, le spalle o il torace.
  • Inizia a osservarti, a farti delle domande su come potresti usare meno forza. Le domande sono l’inizio del tuo percorso.
  • Puoi anche ascoltare le mie piccole lezioni mp3 on line che ti permettono di entrare nell’atteggiamento di ricerca.
  • Puoi anche iscriverti alla mia news letter, ogni mese una lezione lunga di Consapevolezza attraverso il movimento. Insieme a me: possiamo lavorare sulla tua postura, sulla tua auto-immagine e sul respiro. Possiamo farlo on line  in questo periodo così particolare o più avanti dal vivo a Bergamo.

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